Ho seguito con partecipazione, e un po’ di fastidio che non so spiegare, la seconda stagione di True Detective (USA 2014) di Nic Pizzolato, con Colin Farrell-“Ray” Velcoro. Mi ritrovo in molte delle recensioni che evidenziano la difficoltà di riprendere i fili della storia ad ogni puntata. Effettivamente i personaggi, vivi e morti, sono tanti e tutti all’interno di una confusa relazione, tra presente e passato. L’unica chiave di “comprensione” possibile per me è stata quella classica del segui il potere, il denaro e …l’amore.
Domina nella vicenda un’atmosfera cupa, di violenza esasperata. Ma sopra tutto e tutti, fortunatamente c’è lui: il grande Leonard Cohen!
Che meraviglia Nevermind, ballata disperata e nichilista “raccontata” dalla voce di Cohen, che scava l’anima, che fa “torcere le budella”, che fa assaporare le delizie e le angosce dell’abisso. Sublime.
Leonard Cohen mi ha tenuto compagnia durante i molti viaggi in macchina, spesso lunghi ed estenuanti, attraverso l’Europa. Le malinconiche ballate, Suzanne per tutte, rese magiche dalla sua voce suadente, sono state compagne indimenticabili di queste esperienze on the road.
Ritrovarlo in True Detective è stata una piacevole sorpresa. La sua presenza rende la storia più accettabile ecattura lo spettatore, mentre scorrono i titoli di testa, come in una piccola storia a sé stante che non vuoi perdere per nessuna ragione al mondo.
Gli episodi della prima edizione, con Matthew McConaughey (che rimane in veste di co-produttore) non mi hanno entusiasmato. Lui sì. Forse era proprio lui il punto di forza della prima serie.
Il pazzoide criminale “Frank” Semyon è un personaggio quasi comico. Spesso la sua andatura da piedipiatti, goffa nonostante gli abiti super eleganti, e il suo amore per la moglie, incredibilmente tenero e fuori contesto, mi hanno fatto sorridere. L’ho trovato davvero un personaggio tarantiniano.
Oscura e spesso poco comprensibile la storia della detective “Ani” Bezzerides, di sua sorella, del papà santone… che guazzabuglio! Rachel McAdams è comunque molto efficace. Mi piace.
Qualcuno azzarda una terza serie con protagonista il papà santone, dai lunghi capelli bianchi. La saga continua?
Curiosità
Velcoro legge Saviano? Sul tavolino del salotto compare Gomorra. Ispirazioni.
Archiviato in:Cinema e Televisione, In viaggio, Musica, Poesia, Recensioni